E così è passata pure Pasqua, il matrimonio di Kate&Will, il primo maggio ed il mio primo giorno di lavoro.
Ecco anche questa volta ho trovato una buona giustificazione sulla cadenza dei miei post, ormai mensili e non più settimanali :-)
Al contrario dell'altra blogger, il lavoretto qui trovato è proprio di quelli che non fanno curriculum (soprattutto per chi ha intenzioni slow foodiane nel proprio futuro), lavoro infatti niente popò di meno che nella catena Costa, quelli che il caffè lo fanno meglio, come dicono loro.
L'esperienza per quanto proponga un modo di lavorare un tantinello stressante, è comunque molto interessante, dopo anni di studio sul perchè le multinazionali sono la rovina del mondo, lavorarci all'interno ti permette di avere una prospettiva migliore della situazione e pura un'opinione più conscia di queste gigantesche macchine organizzative, le quali qui sono il presente e non il futuro (come da noi invece invocano i no global che da queste parti penso si siano dati a nuova battaglie perchè questa è sicuramente persa).
Dicevamo, il lavoretto serve per parlare inglese con una certa continuità, guadagnare due soldini e finire la London Experience con un bagaglio sia umano che lavorativo, per poi così passare in autunno, con assoluta non-chalance alle tematiche dell'agricoltura sostenibile, della preservazione dei nostri prodotti agricoli in quel di Pollenzo (e tanti saluti alle centinaia di litri di latte di allevamento molto più che intensivo che ogni giorno metto in ordine :-)
Ora però andiamo con ordine: la foto qui sopra, di apertura diciamo, è quella del nostro pic-nic pasquale, trascorso nell'immenso e volutamente non curato Richmond Park, il parco urbano più grande d'Europa che ospita al suo interno addirittura dei cervi liberi, i quali ci hanno fatto una discretissima compagnia da lontano.
Le tovagliette del Peter Jones sono state prontamente ricoperte di creazioni home-made: un tortino di ceci con broccoli e curry (sì quello giallo avvolto nella carta da forno!) e delle piccole quiche alla ricotta, yogurt e zucchine con basilico. Omaggio alla tradizione con la colomba biologica volata direttamente qui da Imola.
Nostalgia per agnelli&co: nessuna (e nemmeno dell'abbiocco post-prandiale e della limonata serale per poter digerire:-)
Pasqua ha visto inaugurare la stagione turistica di Londra con un boom di italiani degno da nuovo miracolo economico: i quali come si sa, adorano passare il loro tempo nei templi dello shopping londinese che di nome fanno: Harrods, Fortnum and Mason, Selfridges e Harvey Nichols.
Tutti ospitano sontuose Food Halls, indirizzate però a diversi target di consumatori: se da Harrods il concetto è la miglior scelta possibile a qualsiasi prezzo, da Selfridges si privilegiano prezzi più umani e mode del momento, mentre F&M cambia raramente la disposizione e l'offerta alimentare incarnando così al meglio lo spirito conservatore british e infine HN punta a colpire la borghesia dai gusti internazionali: amplia scelta, arredamento moderno, prezzi sostenibili.
Qualsiasi siano le vostre esigenze o i vostri gusti, ognuno di questi posti vi offrirà il meglio in circolazione e sono sicura che non rimarrete delusi!
Harrods: delle Food Halls del più noto grande magazzino inglese si è detto di tutto e di più e come tutti i posti molto famosi suscita sentimenti contrastanti: chi detesta l'altezzosità del proporre a prezzi stellari frutta e verdura e chi invece non può che amare i lampadari e le maioliche decorate. Può essere un incubo per gli ossessionati del cibo a km 0 e della stagionalità della frutta ed un paradiso per chi vorrebbe mangiare anguria tutto l'anno.
Noi usiamo Harrods per come secondo noi va usato: controlliamo le offerte e proviamo prodotti nuovi, che in Italia avremmo difficoltà ad assaggiare come i formaggi baschi e quelli irlandesi, i chutney del reparto indiano e l'aglio marinato libanese. Per il dolce si và nel reparto the, dove con un pò di fortuna si possono trovare mousse aux chocolat e mille-feuilles a metà prezzo. Per fare tutto questo dovrete solo passare dopo le 17:00 e cercare il cartellino -50%.
Good luck!
Selfridges: qui troverete i veri londinesi, quelli che Harrods lo snobbano da quando è stata installata la fontana in memoria di Dodi e Diana (concordo, assolutamente terribile!) e che vogliono passare con disinvoltura da Pierre Hermè al Daylesford Organic senza fare troppa strada. Nel mentre noteranno anche i biscotti provenienti dalla comunità di S.Patrignano, sceglieranno farina del Mulino Marino per la loro polenta e faranno incetta di spezie in un reparto più che esaustivo, per poi innaffiare tutto con preziosa acqua Tynant dalla bottiglia molto glamour. Per finire una tavoletta di cioccolato Amedei potrebbe accontentare tutti. L'avrete capito da Selfridges, si trova tutto :-)
Fortnum and Mason: il regno dello spirito conservatore british ha qui la sede da circa 250 anni, portati, c'è da dire, magnificamente:-)
Il posto è classico ed elegante come ci si aspetta ma non oltrepassa mai il confine del kitch, dell'altezzoso, dello snob.
Le varietà di the, caffè e cioccolata oltrepassano i confini dell'immaginazione come pure quella dei biscotti e dei mieli.
Le marmellate che troverete qui, non le troverete altrove e il reparto praline ha un che di magico. Dimenticavo, non uscite senza essere passate al reparto casalinghi upstairs, meno famoso degli altri ma secondo noi impareggiabile con i suoi cestini da pic-nic in vimini e foderati in fantasia scozzese e gli accessori per preparare un the da favola!
Non devo aggiungerlo, l'avrete capito, F&M è uno dei miei posti preferiti e forse se dovessi scegliere una Food Halls tra tutte, sarebbe la mia scelta. Puro spirito british incarnato tra quattro mura.
Harvey Nichols: di tutte le Food Halls queste sono certamente le più nuove e anche le meno visitate dai turisti, i quali HN spesso proprio non lo conoscono.
Per noi è stata una piccola sorpresa, scoprire questa sorta di grande supermercato internazionale frequentato da molte colf e qualche casalinga inglese, che si rivolge molto chiaramente ad una clientela giovane moderna, abituata fino dalla nascita a tante cucine, che non rinuncia, qualche volta, a ricrearsele a casa usando solo i migliori ingredienti.
L'arredamento moderno, le scaffalature in acciaio e i pavimenti grigio tortora danno un'aria internazionale a questo quinto piano goloso, nel quale la sezione del made in Italy è più che mai rappresentata: dalla passata biologica al pesto di Prà, ai pomodorini calabresi sott'olio ai tarallini, nulla sembra mancare.
I reparti del formaggio e della charcuterie non hanno niente da invidiare a quelli del dirimpettaio Harrods, a voi la conferma...
Con questa piccola e non esaustiva panoramica dovrebbe essere più facile scegliere dove passare il pomeriggio ammirando e facendo incetta di tutti i più diversi prodotti che affollano gli scaffali della capitale..
Ricordandosi che potrebbe essere la volta giusta per poter far scorta di tutte quelle spezie e quei tipi di the, riso, udon e noodles che da noi è quasi impossibile trovare..
1 commento:
Ciao,
carino qst blog ;)
volevo segnalarvi una cosa molto carina sulla cucina italiana nel mondo.
l'azienda è sul sito mrcorleone.com
e fa piccoli box per single e studenti...roba da mangiare. E' carino perchè il box è troppo nice!!!! Magari guardalo e segnalalo sul tuo sito se ti va.
Altrimenti guarda eataly...davvero bello!
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