giovedì 8 luglio 2010

..Si doveva tornare con una casa e si è tornati con un orso..

Mercoledì siamo volate a Londra in giornata per vedere un'appartamento trovato tramite alcuni conoscenti ma la spedizione ha avuto esiti piuttosto deludenti. Prima di tutto l'appartamento non era esattamente come mostrato su internet, in particolare la camera dove avremmo dovuto dormire era di dimensioni microscopiche, talmente tanto da essere composta solamente da un letto a castello ed un armadio ad una anta, senza nemmeno un comodino o una piccola scrivania... Insomma sarebbe stata decisamente piccola anche solo per una persona, ma per due era inimmaginabile. Un po' tristi ed un po' afflitte abbiamo guardato il resto della casa, conosciuto le due ragazze che già ci abitano, parlato con loro del più e del meno e siamo poi andate via schiarendoci le idee per strada, cercando intanto di trovare la metro più vicina. Valutando tutti i pro ed i contro della situazione, ci è apparso subito chiaro che quello che avevamo in mente (e che abbiamo tutt'ora in mente) non si avvicinava per niente a quello che avevamo appena visto e che forse stavamo in realtà sbagliando tutta l'impostazione di questa "London adventure" e che sarebbe stato meglio ricominciare da capo, valutando bene i nostri obiettivi che sono: imparare l'inglese (in primis) e fare un'esperienza di vita fuori dall'Italia (e quindi lavorare, affittare un'appartamento...), ma questi obiettivi non sono così facili da raggiungere in una città come Londra e forse un ambiente più piccolo, più raccolto, più a misura d'uomo renderebbe tutto molto più facile. Ovviamente il primo posto che c'è venuto in mente è stato Cambridge, a detta di molti come uno dei posti più belli dove fare una "very english experience" e con questa idea in mente e un po' più tranquille all'idea di non dover per forza ricominciare tutto da capo (avevamo già preso degli indirizzi di college a Cambridge tempo fa), ci siamo così dirette verso la meta dove avevamo deciso di passare alcune ore prima di ritornare in areoporto, ovvero il Westfield Shopping Mall, niente di meno che il più grande centro commerciale dell'intera Gran Bretagna (w la cultura!), un posto che ci avrebbe permesso di mangiare (era dalle 5 che eravamo in giro no stop!) e di passeggiare in un'ambiente meno caotico delle vie del centro.
La scelta si è rivelata quanto mai azzeccata e dopo aver trascorso una piacevole oretta sedute in un ristorantino thailandese, ci siamo incamminate verso l'entrata (sorry, una delle numerose entrate!) del fantastico e gigantesco centro commerciale dove ci aspettavano qualcosa come 500 negozi più altre decine di locali di ristoro. In realtà il Westfield è un posto talmente grande che siamo abbastanza certe che un giorno intero non basti per visitarlo tutto ma noi in 3 ore siamo comunque riuscite a trovare i negozi che c'interessavano di più, in particolare il "Build a bear workshop" (www.buildabear.com) un negozio dove, sentite bene, si sceglie il tipo di orso preferito (ce ne sono di tutti i tipi), si fa gonfiare con della gomma piuma per farlo diventare un morbido peluche e poi si veste nel modo che si vuole, l'offerta è vastissima: c'è il kit per vestirlo da cuoco, architetto,idraulico, ballerina, parrucchiere.. In più si possono comprare anche vari tipi di scarpe (ci sono persino le Converse da orso!) e altri gadget come gli occhiali da vista, da sole, i cappellini, i guanti... tutto per abbellire il proprio orso! Fantastico no?!
Ovviamente noi non siamo riuscite a resistere e abbiamo comprato un orso cuoco in onore della professione di Marcy! Bruno, questo è il suo nome, troneggia ora in cucina e sarà sicuramente il nostro porta fortuna inglese..




Dopo questo originale acquisto ci siamo dirette verso Marble Arch per incontrare un nostro amico, emigrato a Londra qualche mese fa e anche lui cuoco, riuscendo a passare così un'ora e mezza molto spassosa con i suoi racconti in calabro-italo-inglese che hanno reso bene l'idea di quanto sia difficile all'inizio ambientarsi in una città come Londra...

Ormai stremate, erano le 6 di pomeriggio, ci siamo avviate verso Gatwick per prendere l'aereo che ci avrebbe riportato in patria.. E insieme a noi, anche Bruno ha fatto il suo primo volo in aereo!

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